Dopo esserci lasciati alle spalle i due magnifici borghi di Cisternino e Locorotondo, facenti parte del circuito de I Borghi più Belli d’Italia (se non avete ancora letto l’articolo cliccate qui), proseguiamo con un’ultima tappa nella splendida cornice della Valle d’Itria.
A soli 10 minuti di auto, si trova uno dei borghi più caratteristici e rinomati d’Italia, i Trulli di Alberobello. Sono stati dichiarati Patrimonio del UNESCO nel 1996. A differenza degli altri due borghi, Alberobello la si trova sempre gremita di turisti perdendo, purtroppo, il suo fascino. Diventa estremamente difficile scattare una foto o godersi attimi di spensieratezza nel dedalo di strette viuzze, però, la bellezza oggettiva degli edifici conici rimane sempre parecchio caratteristica.
Per avere una visione d’insieme degli oltre 1000 trulli sparsi per la collina, che compongono il Rione Monti, bisogna salire sul Belvedere Santa Lucia nei pressi della Chiesa di Santa Lucia. Se invece preferite addentrarvi nel meno turistico Rione Aia Piccola, posto sul lato sinistro, troverete sicuramente i trulli più autentici e meno appariscenti adibiti tutt’ora a residenze private.
LA STORIA DEI TRULLI
Non tutti sanno che i Trulli hanno una storia piuttosto singolare che, appena ne sono venuta a conoscenza, mi ha fatto piuttosto sorridere. I trulli risalgono circa al XIV secolo ma, ebbero la loro massima espansione nel XV secolo, in concomitanza con il Regno di Napoli. Il popolo iniziò a concepire questo genere di abitazione, costruite con solo muri a secco, per evadere le tasse!!! Ebbene sì, avete letto bene… durante il Regno di Napoli il viceré imponeva il pagamento dei tributi ad ogni nuovo insediamento urbano. L’ingegno portò così il popolo a concepire delle costruzioni che si potessero demolite con facilità. I Trulli fungevano da abitazione contadina e, tra Alberobello e le colline limitrofe, se ne contano più di 1500 edifici.
Un’altra particolarità sono i pinnacoli, motivo decorativo presente sulla punta della cupola, di carattere esoterico, spirituale o propiziatorio. Così come i misteriosi segni che sono dipinti sul frontale del cono dei trulli che si pensa facciano parte del culto pagano così come quello cristiano, sono simboli magici e, allo stesso tempo, propiziatori. Servivano a “proteggere” la famiglia dal malocchio oppure per conquistare la benevolenza di qualche divinità. Si tratterebbe di un’usanza molto antica, tramandata nei secoli, ma rimane comunque affascinante osservare questi elementi che si ricollegano al mondo astrologico e mitologico rendendo Alberobello ancora più affascinante.
TRULLI, QUELLI PARTICOLARI
Come ho scritto prima, ci sono almeno 1500 di questi caratteristici edifici ma è possibile anche scovare qualche particolarità. Per esempio esiste il Trullo Siamese, la sua unicità sta nella forma doppia della copertura (cioè un doppio cono continuo), oppure come non citare la singolare Chiesa a trullo di Sant’Antonio da Padova, aperta al pubblico il 13 giugno 1927, proprio nel giorno della festa del santo a cui è stata dedicata e, infine, il Trullo Sovrano, unico trullo ad avere un primo piano.
Chiesa a trullo di Sant’Antonio da Padova
La Valle d’Itria ha ancora molto da offrire e abbiamo già messo in conto, prossimamente, una tappa a Martina Franca ed Ostuni. Continuate a seguire il nostro tour pugliese, ci rimangono ancora tantissimi posti da scoprire insieme!
Ho dei bellissimi ricordi legati ad Alberobello: innanzitutto ho potuto dormire all’interno di un trullo e poi mi ricordo una cena epocale, pantagruelica, per via di tutti gli antipasti che ci portarono, una prelibatezza dietro l’altra!