Quando la visione di un documentario ti porta a scegliere la fuga di un weekend all’insegna della storia e dell’arte. È nata cosi l’idea con Marco di scoprire le ricchezze di Mantova!
A poco più di 3 ore d’auto da Torino, ci siamo trovati alle porte della città di Mantova dove il meraviglioso skyline, riflesso nell’acqua del fiume Mincio, ci ha accolto lasciandoci senza parole.
La singolare posizione, una penisola circondata da tre laghi artificiali (Lago Superiore, Lago di Mezzo, Lago Inferiore) e la sua estensione territoriale ridotta, rendono Mantova una città visitabile tranquillamente a piedi in un solo weekend.
MANTOVA: IL CENTRO STORICO
Ci siamo subito diretti nel centro storico di Mantova, immergendoci a pieno nell’atmosfera medievale che emana la città.
Abbiamo raggiunto come prima tappa piazza delle Erbe, fulcro della vita cittadina, con un concentrato di architetture storiche in uno spazio pressoché limitato.
In piazza delle Erbe troviamo il Palazzo del Podestà (centro amministrativo del comune), la Torre dell’Orologio (oggi Museo del Tempo con conservati i meccanismi dell’epoca), la Rotonda di San Lorenzo (l’edificio religioso a pianta circolare, più antico di Mantova, eretto nel XI secolo), il Palazzo della Ragione (probabilmente chiamato così perché nel ‘400 fu sede del Palazzo di Giustizia), la Casa del Mercante (commissionata dal ricco mercante Giovanni Boniforte da Concorezzo che fece costruire la facciata con motivi gotici e orientali di gusto veneziano) e la Casa della Cervetta, costruita ad angolo su due piani e retta da otto archi, con dietro la Basilica di Sant’Andrea e la sua inconfondibile cupola (visibile anche nello skyline).
Prima di proseguire per la famosa piazza Sordello, abbiamo fatto una breve deviazione per raggiungere il piccolo e splendido Teatro Bibiena. Fu realizzato, alla fine del 1700, dall’architetto Antonio Bibbiena (da qui il nome) su commissione del conte Carlo Ottavio di Collorredo per ospitare adunanze scientifiche, rappresentazioni e concerti. Ha una capienza di 338 posti. Una chicca imperdibile a mio avviso!
Ora si che possiamo dirigerci verso Piazza Sordello dove si rimane di certo colpiti da “un frammento di facciata” di Palazzo Ducale. Ebbene si, non ho sbagliato a scrivere, perché Palazzo Ducale si sviluppa dalla piazza sino alle sponde del Lago Inferiore.
PALAZZO DUCALE DI MANTOVA
È stata la grandiosità di Palazzo Ducale che ci ha colpiti, “costringendoci” a recarci a Mantova per la curiosità.
Si parla di un complesso che si estende per 35.000 m² e comprende la Corte Vecchia (la parte più antica, risalente alla fine del 1200, che racchiude il palazzo del Capitano e la Magna Domus affacciati su piazza Sordello), il Castello di San Giorgio (costruito a partire dalla fine del 1300 e si tratta del tipico maniero in stile medievale, a pianta quadrata, formato da quattro torrioni e circondato da un fossato) e la Corte Nuova (edificata a partire dal 1536 e comprende tutti i restanti edifici del complesso).
Il Palazzo Ducale fu la residenza ufficiale della famiglia Bonacolsi (i signori di Mantova) e poi dei Gonzaga (inizialmente marchesi e successivamente duchi di Mantova) fino al 1707. Quando l’ultimo duca Ferdinando Carlo fu costretto all’esilio, la casa asburgica rivendicò il dominio entrando in possesso del complesso fino al 1866.
Con l’annessione di Mantova al Regno d’Italia, il Palazzo divenne parte del Patrimonio Nazionale.
PALAZZO DUCALE DI MANTOVA: LA NOSTRA VISITA
La nostra prima tappa è stata la famosa ed imperdibile Camera degli Sposi dipinta dal Mantegna tra il 1465 e il 1474. È l’unica parte che bisogna prenotare indicando un orario d’ingresso e, soprattutto, rispettandolo perché è concessa la visita a gruppi ridotti e per un tempo limitato (per garantirne la conservazione).
Quest’opera si trova nel Castello di San Giorgio ed è raggiungibile attraverso una scala elicoidale in salita, detta “dei Cavalli”.
Appena si accede alla Camera degli Sposi ci si trova immersi in uno dei capolavori d’eccellenza del Mantegna! Il ciclo di affreschi, che comprende tutte le pareti e la volta del soffitto, rappresentano la celebrazione politico-dinastica dell’intera famiglia di Ludovico II Gonzaga, con l’occasione dell’elezione a cardinale del figlio Francesco.
Successivamente ci siamo diretti alla Corte Vecchia. Un susseguirsi di sale, gallerie e giardini che ti lasciano letteralmente senza fiato. La prerogativa è stare con il naso all’insù e ammirare i magnifici soffitti decorati!
Le sale che più ci hanno colpito sono state la Sala dello Zodiaco (con l’originale affresco sul soffitto che raffigura il carro di Diana trainato da cani tra le costellazioni dello Zodiaco), la Sala del Labirinto (con un particolare soffitto dove è scolpito un labirinto con il motto del marchese Francesco II Gonzaga “Forse che sì forse che no”) e la Sala degli Specchi (originariamente un loggiato che si affacciava sui giardini ducali, successivamente divenne una sala delle feste e della musica. Chiamata così perché furono inseriti, solo dopo la conquista francese, una serie di specchi che nel ‘700 erano una vera innovazione e lusso per pochi).
Abbiamo trovato anche meraviglioso, oltre che rilassante in conclusione della giornata, sostare nel Giardino Pensile.
MANTOVA: PALAZZO TE
Prima del rientro a casa abbiamo dedicato la mattinata ad un altro capolavoro mantovano… imperdibile a mio avviso!
Sto parlando di Palazzo Te.
Collocato poco fuori il centro storico di Mantova, Palazzo Te era anticamente situato al centro di un’isola circondato dalle acque del quarto lago di Mantova (ora prosciugato!).
L’intero complesso fu realizzato, a partire dal 1524, per Federico II Gonzaga come luogo destinato al tempo libero, all’ozio e ai fastosi ricevimenti (come testimonia l’iscrizione presente nella Camera di Amore e Psiche). Palazzo Te fu ideato su imitazione delle antiche ville romane, a pianta quadrata con al centro un grande cortile quadrato con quattro entrate sui quattro lati.
La parte che più ci ha lasciato senza fiato sono state il susseguirsi di ampie stanze, al piano terra, con decorazioni ideate e realizzate dal celebre architetto e pittore italiano Giulio Romano.
Siamo rimasti affascinati dalla Sala dei Cavalli (per i ritratti in grandezza naturale dei sei destrieri preferiti dei Gonzaga), la Sala di Amore e Psiche (dove era ubicata la sala da pranzo del duca ed è l’ambiente più lussuoso del palazzo. Negli affreschi vengono rappresentate diverse figure mitologiche) e la Sala dei Giganti (affresco che ricopre tutte le quattro pareti sino al soffitto creando un ammirevole illusione ottica. Rappresenta Zeus e la battaglia dei Giganti che tentano di salire all’Olimpo).
Nelle sale del piano superiore, in origine luoghi di deposito e abitazione della servitù, sono esposte invece le collezioni eclettiche dei Gonzaga come coni, monete, sigilli, medaglie, pesi e misure.
Non ci siamo goduti, invece, la parte del cortile centrale di Palazzo Te perché era allestito con palco e sedie per qualche evento.
DINTORNI DI MANTOVA: SUGGERIMENTI PER UN WEEKEND LUNGO
Per chi dovesse scegliere di visitare Mantova durante una festività, sfruttando così un ponte, o semplicemente dedicare un weekend lungo per esplora la zona, ci sono diverse soluzioni per scoprirne i dintorni.
Mantova è posizionata strategicamente per poter esplorare il centro storico di Verona (a soli 45 minuti di auto), piuttosto che quello di Reggio Emilia, Modena o Parma (ad 1 ora da Mantova). Potete allungarvi fino a Ferrara (ad 1 ora e mezza) o dedicare una gita sul Lago di Garda scoprendo i diversi borghi che lo circondano.
Direi che idee non ne mancano! Se qualcuno ha qualche altro suggerimento, vi aspetto nei commenti così da arricchire le alternative per i nostri lettori.
Sono stata a Mantova un paio di volte e sempre in gita scolastica, quindi non ho avuto abbastanza tempo per girare la città a fondo come avrei voluto, ma abbastanza da innamorarmene. Spero di poterci tornare e visitarla da sola e in completa libertà.
Ci sono stata l’ultima volta alla fine del 2022 con mia mamma e anche qui il tempo ha fatto… Continua tu la frase! É una città che conosco bene e che ho avuto più volte l’occasione di visitare: era però la prima volta che vedevo Palazzo Te… Che spettacolo!
Mantova è davvero un gioiellino. Non dista molto dalla mia città, dunque mi è capitato di concedermi una gita di una giornata ed è sempre un piacere tornarci perché nonostante ci siano molte cose da vedere, sono tutte vicine tra loro e facilmente raggiungibili
Anche io ci ho trascorso un week end, una città che mi è piaciuta molto, ricca di arte e cose da vedere e dove si mangia benissimo
Non ho mai visitato Mantova ma me ne ha spesso parlato il mio compagno che ci ha vissuto per lavoro. Abbiamo in programma di passarci un week end, magari nel perido del festival della letteratura. Sicuramente prenderò spunto da questo articolo.
Mantova è una di quelle città che dico sempre di visitare. Ricordo Palazzo Te dalle lezioni di arte delle superiori. Mi aveva colpito e infatti ricordavo anche qualche interno, riaffiorato alla mente con le tue foto! Spero di riuscire presto a vedere tutto questo nella realtà!
È una città veramente da fuga nel weekend… l’ho trovata semplice da visitare e poco dispersiva!
Mantova è veramente meravigliosa, avete fatto benissimo a decidere di visitarla 🙂