Vi siete mai chiesti come si può far emergere un piccolo borgo con nemmeno 300 abitati?!? Ve lo dico io… bisogna creare qualcosa di innovativo che attiri il visitatore a recarsi di proposito sul posto per la curiosità. Coazzolo è un perfetto esempio di come semplici iniziative abbiano reso il borgo una meta di passaggio per chi si trova a visitare le terre del Monferrato, Roero e Langhe.
Inevitabilmente è stata la prima tappa della gita giornaliera che ho affrontato con mia sorella qualche settimana fa. Siamo rimaste meravigliate dallo spettacolare panorama che si vive attraversando le colline astigiane per raggiungere Coazzolo.
Verdeggianti vigneti dove lo sguardo immancabilmente si perde osservando i piccoli borghi arroccati sulle colline dove svettano campanili o affascinanti manieri. Sparsi tra i campi troviamo i caratteristici casolari dove ogni mattina i contadini, sui loro grossi trattori, iniziano a faticare sin dalle prime luci dell’alba.
La prima meta prefissata è stata proprio la seicentesca Chiesa della Santissima Vergine del Carmine, edificata nel 1689, e resa caratteristica dall’intervento decorativo di David Tremlett. L’artista brittanico è stato contattato dall’Assessore al Turismo di Coazzolo, a seguito dell’impressionante riqualificazione della Cappella di Barolo a La Morra, richiedendone, nel 2016, il magnifico intervento. Tremlett ha utilizzato la tecnica del wall drawing eseguendo decorazioni astratte con pastelli colorati dove le tinte predominanti sono il verde oliva, il rosso terre di Siena e il giallo. L’effetto è di indiscusso fascino artistico e di una resa sorprendente grazie al panorama stupendo in cui è immersa.
Distante solamente 150 mt, ci siamo fatte attirare dalle particolari Vigne dei Pastelli. I colori sgargianti e i grossi matitoni, che sorreggono i filari, rendono questo vigneto una sorta di parco caratteristico dove ci siamo fatte affascinare in modo inconsueto! I vigneti appartengono all’azienda agricola Anfosso Piercarlo che spesso propongono al visitatore l’assaggio del vino con delle bottiglie lasciate tra i filari.
Un altro punto panoramico particolarmente curioso è l’Anfiteatro Naturale, posto all’ingresso ovest di Coazzolo e realizzato sulla collina dove il Monviso presidia sullo sfondo. Sedie e panche in legno compongono il semicerchio utilizzato per spettacoli teatrali, concerti e performance artistiche. Ma non solo, i visitatori possono sedersi e, all’ora del tramonto, godersi uno spettacolo naturale mozzafiato al suono di musica o di poesie recitate grazie all’installazione di altoparlanti nascosti tra i cespugli.
COAZZOLO: BIG BENCH BLU
Tappa finale della nostra prima meta itinerante è stata la Big Bench di colore blu nascosta tra le verdi colline. Ultimo punto panoramico, nei pressi del cimitero del paese, che l’azienda agricola Michele Chiarlo ha voluto donare, nel 2016, ai visitatori di Coazzolo.
E’ inutile dire che arrampicarci su questa panchina gigante e scattarci qualche foto è stato un modo divertente per salutare questo splendido paese che ci ha meravigliato in ogni sua sfaccettatura.
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Le vigne coi pastelli sono nella mia lista dei desideri insieme, ovviamente, alle cappelle decorate in modo creativo e a eventuali panchine giganti lungo il percorso.
Ciao Nadia! Con un solo borgo, dedicando un paio d’ore, realizzeresti il tuo desiderio 😉 E’ stupendo!